Il Vescovo della Diocesi di Trani Barletta Bisceglie, Sua Eccellenza Leonardo D’Ascenzo, nell’ambito delle attività di preparazione al Sinodo Universale dei Vescovi che si svolgerà nel 2023 che lo porteranno ad incontrare le diverse Istituzioni presenti nel territorio diocesano e, nello specifico il mondo della scuola, nella mattina di giovedì 17 novembre, ha incontrato la nostra comunità scolastica.
Dopo essere stato accolto dalla Dirigente, Annalisa Ruggeri, ha incominciato la visita dell’Istituto incontrando studenti, docenti e personale A.T.A., che lo hanno accolto in modo festoso e gioioso. Alle 11.00 una rappresentanza di studenti, si è riunita in Auditorium “Pietro Mennea” per confrontarsi con il Vescovo su tematiche quali “Il rapporto tra scuola e Chiesa, cosa la Chiesa può fare per i giovani, che sempre più si allontanano dopo i sacramenti dell’iniziazione e come può continuare in questa società complessa, la sua opera di evangelizzazione”.
Il Vescovo è stato accolto dalla fantastica corale d’Istituto con Hallelujah di Andrea Bocelli, Dolce Sentire, Credo negli esseri umani e altri brani ancora, suonati e cantati dai nostri ragazzi.
Dalle riflessioni dei ragazzi emerge chiara la crescente distanza tra la maggior parte dei giovani e la Chiesa; inoltre la mutazione del contesto socioculturale richiede una conversione pastorale di fondo: servono uno sguardo nuovo e un nuovo patto educativo. Di qui l’invito a mettersi in rete, condividendo con i giovani un cammino di scopi e valori portato avanti attraverso l’ascolto e il dialogo per favorire la crescita sana e autentica delle nuove generazioni. Ne va del futuro dell’intera comunità umana, oltre che di quella ecclesiale.
La visita del Vescovo testimonia la particolare attenzione della Chiesa al mondo della scuola. Un’attenzione e un rapporto che, pur avendo una lunga storia, oggi chiede una rivisitazione alla luce delle circostanze profondamente mutate e un atteggiamento più duttile, capace di aderire ad una realtà in continua evoluzione.
Papa Francesco già nella sua esortazione evangelica “Evangelii gaudium” ci spinge ad una conversione pastorale, ad un’uscita verso territori di missione e periferie umane che sono raggiungibili solo attraverso le misteriose vie del cuore delle persone e delle comunità attorno a noi. La Chiesa non può accontentarsi di coltivare quelli che stanno dentro, ma ha bisogno di dirigersi verso quanti stanno fuori, per il desiderio disinteressato del loro bene. Per questo la pastorale giovanile deve diventare più missionaria, espansiva e aperta, in costante atteggiamento di “uscita”. In uscita verso la scuola che, più e come la famiglia, è un’istituzione sociale e un’agenzia con un’enorme centralità educativa.
La prospettiva che emerge nel rapporto scuola-chiesa, dagli interventi dei ragazzi, della Dirigente e del Vescovo, è quella che ci porta ad assumere uno sguardo positivo e fiducioso.
Infatti la scuola, in quanto luogo di socializzazione e incontro, ci educa al vero, al bene, al bello. Per questo in questa realtà la proposta cristiana può essere presentata, onestamente e rispettosamente, in un clima e in uno stile di sana laicità, ciascuno con la propria identità e posizione per aiutare i giovani a crescere, maturare consapevolmente e liberamente. In questo modo potremo insieme amare la vita ed apprezzarla.
Qualcuno dei ragazzi ha affermato: “Noi giovani, anche se non riusciamo ad ammetterlo, abbiamo tanto bisogno di credere e di qualcuno che abbia fiducia in noi. Non è facile credere in qualcosa che non vediamo, ma siamo certi che questo “qualcosa” esiste anche quando testardamente diciamo di no”.
Per questo, secondo i ragazzi, la Chiesa dovrebbe far capire che Dio esiste, ci ama e ci aiuta, ma in modo differente, “moderno”.
Chiedono alla Chiesa sacerdoti disponibili ad impegnarsi con i giovani in attività costruttive e ricreative. Sacerdoti giovani, coinvolgenti e ricchi di entusiasmo che testimoniano con la loro vita la fede e la trasmettono con passione al popolo di Dio.
I giovani hanno una grande voglia di far sentire la propria voce e di diventare protagonisti di una Chiesa che si rinnova, che ringiovanisce il suo volto, che ha deciso di interrogarsi su come accompagnarli a riconoscere e accogliere la chiamata all’amore e alla vita in pienezza e anche di chiedere ai giovani stessi di aiutarla a identificare il modo più efficace per annunciare la Buona Notizia.
Solo insieme si può costruire un mondo migliore.
Prof.ssa Damiana Riefolo