Ciao Giovanni!

“Non è né spento né lontano, ma vicino a noi, felice e trasformato, senza aver perduto la bontà e la delicatezza del suo Santo cuore”.
(Sant’Agostino)
“Tre vite spezzate sopra una sella”,
questo il titolo dei giornali che racchiude la terribile tragedia avvenuta all’alba del 15 luglio sulla Statale 170, che collega Andria e Barletta . La nostra comunità scolastica ‘Cassandro Fermi Nervi’ apprende sgomenta e incredula la notizia e con grande dolore piange la dipartita di tre adolescenti nel pieno della loro vita, con tanti sogni ancora da realizzare e tanta strada ancora da fare.
Uno di loro è un nostro alunno: Giovanni Pinto, della  4 A CAT. Il solo pensiero che a settembre, dopo quattro anni, non sarà più con noi,  non lo ritroveremo  tra i banchi della nostra scuola a ridere e scherzare con i suoi compagni, ci riempie il cuore di inquietudine e sofferenza.
Un ragazzo semplice, buono, generoso e rispettoso con tutti, senza grilli per la testa.  Non si può andar via così a 17 anni, nel pieno della propria vita, no!!! Umanamente parlando questo non si può accettare. Il nostro pensiero ora, in questa assurda tragedia, va   anche ai suoi genitori per i quali in queste ore tutto sembra assurdo, senza  senso, inaccettabile e insopportabile. Per loro e per lui preghiamo, a loro ci stringiamo in un grande abbraccio, affinché non  perdano  mai  la speranza e la forza di riprendere il cammino della vita che, purtroppo, ora sarà segnata da tanta fatica e  sofferenza per quanto accaduto.
Ciao Giovanni ora sarai anche figlio del cielo, sarai tu il nostro angelo….
Mai ti dimenticheremo, non passerà giorno senza che ripenseremo a te, al tuo sorriso, alla tua forza e gioia di vivere. 
Insieme possiamo e dobbiamo affrontare questa tremenda perdita che ci ha segnato  e cercare di continuare a vivere, senza giudicare, ma in silenzio pregare per queste giovani vite spezzate e per le loro famiglie.

A noi scuola, in quanto comunità educante che vive ogni giorno accanto ai suoi ragazzi, spetta il compito di aiutarli  senza giudicarli. Siamo chiamati, nel nostro ruolo di educatori, a dare un contributo autentico, fattivo e oggettivo, che aiuti i  nostri giovani a ritrovare il senso, a darsi un progetto verso il quale condurre la propria esistenza, a far comprendere loro che il dono della vita  è prezioso, va difeso e tutelato, va posto al servizio della vita stessa, nella responsabilità verso se stessi e gli altri. Per realizzare ciò  dobbiamo   stare accanto a loro in silenzio, far comprendere che noi ci siamo e li amiamo, che siamo capaci di ascoltarli e che vogliamo aiutarli, senza presunzione alcuna, ad affrontare ogni situazione, anche la più difficile, con grande senso di discernimento responsabile e rispetto per sé stessi e per gli altri.

Prof. ssa Damiana Riefolo