La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999, affinché i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG organizzino attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema centrale come quello della violenza sulle donne, per ribadire che uomini e donne hanno lo stesso diritto di essere felici, indipendentemente dalla loro religione, dal loro orientamento sessuale e dalle loro convinzioni politiche.
Si è posta attenzione su tematiche quali libertà, uguaglianza, dignità, diritti che tutti gli esseri umani dovrebbero avere dalla nascita, a prescindere dal genere.
Ciò è sfociato nella “Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne” approvata dalle Nazioni Unite ventisette anni fa.
L’articolo 1 della Dichiarazione sopracitata, recita:
“Ai fini della presente Dichiarazione l’espressione ‘violenza contro le donne’ significa ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”.
Nel 1999 sono anche nati i Centri antiviolenza, impegnati in prima linea nella difesa delle donne e che, purtroppo, ancora oggi, non riescono a soddisfare le molte richieste che pervengono.
L’Osservatorio Giulia e Rossella – Centro Antiviolenza Onlus I.S. a Barletta operativo sul territorio da 25 anni con un’intensa attività di prevenzione e contrasto della violenza di genere, non ha mai cessato il suo impegno neanche in pieno lockdown. Le richieste d’aiuto sono aumentate in maniera esponenziale e gli episodi di maltrattamenti in ambito domestico denotano, in questo triste anno, una violenza sempre più cruenta alla quale nel 90% dei casi assistono anche i figli.
Ben 87 sono le donne che si sono rivolte al CAV (Centro Antiviolenza) da gennaio 2020 ad oggi. Questo aspetto preoccupa molto poiché l’isolamento delle donne dalla rete familiare e amicale in questo periodo di legittime restrizioni, le emargina ancora di più con gravissime conseguenze in caso di escalation della violenza.
Come ulteriore strumento di sensibilizzazione è stato realizzato questo video che, in modo diretto ed immediato, aiuta le donne ad individuare nella propria vita le situazioni di violenza, anche sottesa, che spesso continuano a subire senza riuscire a sottrarsi ad esse.
La scuola non può prescindere dal partecipare ad un lavoro di sensibilizzazione degli adolescenti e futuri uomini e donne che la frequentano favorendo una cultura che associ il contrasto alla violenza e alla sopraffazione al rispetto della persona e della sua dignità nella vita di comunità.